Regole del gioco

Il curling è uno sport che si pratica su una pista di ghiaccio delle dimensioni indicate nella figura qui di seguito, avuto presente che le misure sono espresse in piedi (1 piede corrisponde a 30,48 cm):

Come si vede in figura, sulla pista sono disegnati due cerchi a fasce concentriche, le linee laterali e quelle di gioco.
Si gioca in 4 giocatori che ricoprono a turno tutti i ruoli. Alle due estremità vengono fissate delle staffe chiamate “hack” necessarie per appoggiarsi e realizzare il tiro.
Oltre alle piste dedicate prettamente al Curling, sono adatte per giocare anche piste di pattinaggio classiche o da hockey di lunghezza sufficiente sulle quali vengono disegnate le linee e fissati gli hack. In arene di dimensioni standard possono essere disegnati da 4 a 6 rinks per il curling.

Lo scopo del gioco è  quello di far scivolare sul ghiaccio gli stones in modo da piazzarli tra la riga di fondo e la “hog line” (chiamata in italiano “linea del maiale”), quella linea disegnata a circa tre quarti di campo che indica la zona dove gli stones sono in gioco.

Lo stone viene eliminato se:
– non supera completamente la hog line;
– supera completamente la linea di fondo;
– tocca una delle due linee laterali;
– se viene rilasciato dopo la hog line nella parte del campo da cui si stanno effettuando i lanci
– se viene toccato lungo la sua corsa.

Ai fini del superamento della linea, si considera la proiezione dello stone sul ghiaccio. Quindi lo stone deve superare la linea interamente, compresi i fianchi.

I punti vengono contati alla fine di ogni mano, cioè dopo che ogni squadra ha effettuato i suoi 8 tiri; si contano gli stones della stessa squadra che sono nella casa o la toccano (cioè il cerchio più ampio disegnato per terra) e più vicini al centro rispetto al primo stone dell’avversario all’interno della casa. Per essere valido come punto, basta che lo stone tocchi la casa con la sua proiezione, non è necessario che sia completamente dentro.
Quindi se la squadra “B” riesce a piazzare uno stone in mezzo tra quelli della squadra “A”, i punti per la squadra “A” si conteranno solo sugli stones che sono più vicini al centro.

Vediamo qualche esempio per chiarire meglio il concetto (gli stones sono i cerchi gialli e blu):

Figura 1


Figura 2

Nella Figura 1 la squadra “A” con gli stone gialli ottiene 3 punti (i due stones all’esterno della casa non si contano e il più esterno è valido perché tocca la casa, non è necessario che sia completamente all’interno). Il blu non ha nessuno stone in casa.

Nella Figura 2 la squadra “A” con gli stone gialli ottiene 2 punti (i due stones più interni), il terzo stone giallo in casa non si conta perché è più distante dal centro rispetto al primo stone blu della squadra “B”.

Una partita dura tra le 8 e le 10 mani, in base al tipo di competizione e vince chi totalizza più punti. Alle Olimpiadi e competizioni internazionali le partite durano sempre 10 mani, in molti campionati nazionali o tornei minori si giocano 8 mani. Alcuni tornei possono anche avere durate minori per motivi di tempo o organizzativi. E’ comunque previsto quasi sempre un limite di tempo, al termine del quale si finisce solo la mano in corso.

In caso di parità si può disputare una mano extra per definire il vincitore, ma solo se il regolamento della competizione lo prevede; a volte si può anche definire il vincitore in base a quale squadra ha vinto più mani, sempre secondo il regolamento della competizione. E’ in genere previsto anche un limite di tempo, sempre variabile a seconda del tipo di competizione.
A dispetto di quanto spesso si pensa, il curling non è uno sport molto complicato dal punto di vista tecnico, tanto che in molte nazioni è uno sport giocato anche dalle famiglie. Quanto spiegato finora è già sufficiente per comprendere il gioco.
Se desideri altre informazioni passa alla pagina “Il gioco“, dove parleremo più ampiamente dei ruoli, dei materiali, dell’arbitraggio, delle regole complementari e di un pochino di tattica.